
THE GARDEN of PRIVATISED DELIGHTS
PADIGLIONE GRAN BRETAGNA, 17. MOSTRA INTERNAZIONALE DI ARCHITETTURA, LA BIENNALE DI VENEZIA 2021
a cura di Manijeh Verghese e Madeleine Kessler
Commissario: Sevra Davis, Director of Architecture Design and Fashion del British Council
Espositori: The Decorators, Built Works, Studio Polpo, Public Works, vPPR, Unscene Architecture
Pavilion Management
Installation Local Coordination
SITO WEB: https://venicebiennale.britishcouncil.org/the-garden-of-privatised-delights
Ispirandosi a Il Giardino delle Delizie, il trittico dell’artista olandese Hieronymus Bosch, la mostra, curata da Manijeh Verghese e Madeleine Kessler, invita a ripensare lo spazio pubblico di proprietà privata nelle città del Regno Unito. Mettendo in discussione la polarizzazione tra pubblico e privato, propone inoltre soluzioni sulle quali i due settori potrebbero lavorare insieme per migliorare l’uso, l’accesso e la gestione degli spazi pubblici.
Nello spirito del trittico di Bosch, la mostra indaga lo spazio pubblico privatizzato nel Regno Unito quale tema non binario. Allo stesso modo in cui Bosch ha rappresentato la Terra come zona intermedia tra Paradiso e Inferno, le curatrici suggeriscono che anche lo spazio pubblico privatizzato si trova tra due estremi: l’utopia della proprietà collettiva prima dell’Enclosures Act, emanato nel Settecento, e la distopia della privatizzazione totale.
Le sale del Padiglione Britannico sono state trasformate in sette spazi pubblici privatizzati, riproposti come esperienze inclusive e immersive. Spazi pubblici tra i più comuni nel Regno Unito e oggi sempre più minacciati, come il centro giovanile, la high street (via principale) e il pub, sono presenti accanto alla piazza a giardino privata, tradizionalmente inaccessibile. Tutti gli spazi sono accompagnati da proposte di riprogrammazione e riutilizzo. Due nuovi ministeri suggeriscono un approccio dal basso a temi come la proprietà, l’uso del terreno e dei dati di riconoscimento facciale, mentre una toilette privata nel seminterrato del padiglione evidenzia le questioni che circondano il più elementare dei servizi pubblici.
Nell’ambito di The Garden of Privatised Delights, Verghese e Kessler cercano di dar voce a una pluralità di soggetti, dagli adolescenti fino ai politici. Allo stesso tempo giocosa e provocatoria, familiare ma inconsueta, ogni esperienza suggerisce nuovi modelli per gli spazi pubblici privatizzati, spingendo i visitatori a interrogarsi, discutere e fare esperienza attiva di ciascuno di essi.
A differenza delle mostre tradizionali, in cui l’architettura è rappresentata da modelli e disegni, le installazioni all’interno del Padiglione Britannico sono progettate come spazi simulati. Questo mira a incoraggiare attivamente tutti i visitatori – architetti e non – a impegnarsi e a considerare come la progettazione dello spazio pubblico possa essere migliorata a beneficio di una platea più ampia. L’esperienza, tessuta lungo un percorso continuo, come attraverso una tipica città britannica, invita il pubblico a chiedersi perché gli spazi pubblici non siano tutti progettati come “giardini delle delizie.”
La domanda è oggi più rilevante che mai. Nel 2020 la Biennale Architettura – una delle mostre di architettura più prestigiose al mondo – è stata rinviata a causa dell’impatto del Covid-19. Da allora, i temi esplorati all’interno di The Garden of Privatised Delights hanno assunto una maggiore urgenza, evidenziando ulteriormente l’importanza di uno spazio pubblico accessibile a tutti. La chiusura di aziende e scuole, e l’aumento delle attività da remoto durante la pandemia, hanno contribuito a evidenziare l’importanza di temi come il declino della high street e degli spazi sociali per gli adolescenti, nonché del dibattito sulla tecnologia di riconoscimento facciale.
The Garden of Privatised Delights mira a generare una discussione molto più ampia sullo spazio pubblico privatizzato, e su come una maggiore inclusività e apertura nel suo processo di progettazione possa riformulare positivamente il ruolo vitale degli spazi pubblici nelle città di tutta la nazione.
I temi e le sfide esplorate in The Garden of Privatised Delights includono:
- Publicani (The Decorators) – il pub può essere più che un semplice esercizio pubblico e diventare un versatile centro di attività civiche?
- Ministry of Collective Data (Built Works) – come possiamo ripensare la tecnologia di riconoscimento facciale e rendere liberi i nostri dati a beneficio di tutti?
- High Street of Exchanges (Studio Polpo) – la via principale può superare gli interessi commerciali e diventare la scena di scambi sociali più variegati?
- Ministry of Common Land (Public Works) – possiamo usare le assemblee di cittadini per sviluppare nuove strategie riguardo al possesso e all’utilizzo dei terreni?
- Play With(out) Grounds (vPPR) – sappiamo progettare nuovi spazi urbani che gli adolescenti possano usare a modo loro?
- Garden of Delights (Unscene Architecture) – possiamo aprire le piazze a giardino private e ridefinirne l’utilizzo per aumentare lo spazio pubblico all’aperto?
Photo Credits:
Installation view, ‘Garden of Delights’, the Garden of Privatised Delights, British Pavilion, curated by Madeleine Kessler and Manijeh Verghese of Unscene Architecture for the 17th International Architecture Exhibition – La Biennale di Venezia, 2021 © Cristiano Corte © British Council